Mission & PEI

Il progetto educativo dell’Istituto San Giuseppe

Il progetto educativo

Nasce dall’ascolto della Parola di Dio sul significato della storia, dall’approfondimento delle dimensioni costitutive della persona umana, da una lettura attenta dei segni dei tempi e del carisma proprio delle Suore Domenicane Missionarie di S. Sisto.
Si articola attorno ad alcune opzioni ed idee-guida fondamentali, che intendono animare e coordinare l’azione della Comunità educante nel suo insieme.
Con questo progetto, l’Istituto S. Giuseppe si inserisce, nei modi e nei tempi che gli sono propri, nel processo di crescita e di realizzazione dei suoi membri, sempre più proponendosi come ambito nel quale si vive e si pensa il tempo presente e si costruisce il tempo futuro.

Progetto di Dio e pluridimensionalità dell’uomo

Nel progetto di Dio, l’uomo, in quanto unità di anima e di corpo:

  • “sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore” (Gaudium et spes, 14). Il corpo costituisce quindi lo spazio umano dell’identità e della storia, possibilità radicale di relazione e fecondità.
  • “Non sbaglia a riconoscersi superiore alle cose corporali e a considerarsi più che soltanto particella della natura o un elemento anonimo della città umana. Infatti, nella sua interiorità, egli trascende l’universo…” (Gaudium et spes,14). Come tale egli si scopre capace di verità, di libertà e di amore.
  • È chiamato ad essere protagonista del progetto di Dio: “Ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle del cielo come quelle della terra… affinché Dio sia tutto in tutti” (Ef.,1,10). Questo è infatti “il punto focale dei desideri della storia e della civiltà” (Paolo VI, Allocuzione, 3 febb. 1965). L’uomo quindi si realizza come Chiesa.

Segni dei tempi

La lettura dei segni dei tempi mette l’uomo contemporaneo di fronte ad un processo di trasformazione che investe tutti gli ambiti della vita e della cultura. Sono questi i contorni di un mondo in via di formazione:

  • Il passaggio dalla società industriale alla società postindustriale e dell’informatica.
  • La necessità di produrre pensieri non più limitati a preoccupazioni storico-culturali “locali”, ma a misura di una storia ormai “planetaria” i cui problemi non sembrano più risolvibili con soluzioni tradizionali.
  • L’esigenza di una cultura della solidarietà e della pace in un mondo segnato dai conflitti Nord-Sud ed Est-Ovest.ùIl venir meno di riferimenti ideologici e di sicurezze personali garantite dal controllo sociale e dall’omogeneità dei modelli di comportamento.
  • La necessità di accentuare i processi di interiorizzazione e di integrazione garantendo identità personale, capacità dialogica e progettualità creativa.
  • Una “primavera della Chiesa solidale con il genere umano e con la sua storia” e quindi un rinnovamento, a volte lento e a volte tumultuoso, del modo di essere e vivere della Chiesa.

L’identità dei giovani oggi

È una realtà largamente differenziata, non omogenea, non priva di contraddizioni.

  • A livello strutturale: appare segnata da situazioni di reale o potenziale marginalità, di frammentarietà e con un ruolo all’interno della società italiana attualmente modificato e limitato.
  • A livello culturale: presenta una ricerca di “nuovi significati e qualità di vita”, però spesso confusa, frammentata in diverse e contrastanti direzioni, segnata da toni di quotidianità e dal bisogno della personale soggettività, pervasa dalla priorità accordata alla esperienza nei confronti di norme e valori oggettivi.
  • A livello religioso: traspare una domanda spesso quantitativamente scarsa e qualitativamente orientata verso una soggettivizzazione della fede con spazi di autonomia selettiva nei confronti della istituzione. Emergono però anche esigenze di scelte religiose in termini di protagonismo con un vissuto che si impone come una sofferta, spesso inespressa, “domanda di vita”, dal di dentro potenzialmente aperta al Trascendente.

Le Suore Domenicane Missionarie di S. Sisto

Ispirandosi al significato storico dell’opera di S. Tommaso d’Aquino, nella spirito del Concilio Vaticano II, l’Istituto si propone di approfondire il dialogo con le correnti della cultura contemporanea, a servizio della verità e dell’uomo.

Dalla figura di S. Caterina da Siena, l’Istituto trae la testimonianza di una femminilità assunta e realizzata nell’ amore sublime verso Dio e nel servizio ai fratelli.

Dalla fondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane Missionarie di S. Sisto, Madre Maria Antonia Lalìa, l’Istituto trae, in particolare, una grande ispirazione ecumenica e missionaria. “La Congregazione assume e propone alle suore come fine speciale un ministero di salvezza da svolgere nella Chiesa secondo lo spirito di S. Domenico nella educazione e formazione religiosa, culturale, professionale della gioventù… in tutte le forme che i tempi possono suggerire.. e mediante opere missionarie ed ecumeniche per la propagazione della fede e l’unione dei cristiani” (Costituzioni 1,2).

Itinerari educativi

Il progetto educativo si articola attorno ad alcuni itinerari fondamentali.

1 – Identità ed integrazione

L’Istituto si propone la costruzione di personalità capaci di accogliere e realizzare, in maniera equilibrata ed integrata, tutto l’arco delle potenzialità inscritte nell’ uomo.
In particolare, la scoperta della propria identità, intesa come capacità di porsi in contesti di significato sempre più universali e fondamentali, costituisce il primo obiettivo dell’educazione.

2 – Dialogicità

L’istituto intende sempre più chiaramente proporre un modello relazionale caratterizzato non dal conflitto ma dal dialogo, non dall’ isolamento ma dalla capacità di accogliere l’altro, non dalla chiusura nell’ egoismo e nel privilegio ma dalla comunione e dalla solidarietà. Una società pluralista richiede un’alta capacità di dialogo se essa vuole sfuggire ai settarismi e riconoscere alla verità i suoi diritti.

3 – Creatività

Vivere la trasformazione significa non tanto acquisire contenuti ma piuttosto metodi e strumenti per essere produttori e non passivi usufruitori di significati, sintetizzare progetto e realizzazione, ricerca e produzione.
La vita culturale si articolerà attorno al polo del significato (ricerca del senso dell’esistenza nelle sue molteplici componenti), al polo del soggetto (lettura e comprensione della situazione a partire dalle scienze umane) e al polo scientifico (analisi dei contenuti e dei processi di produzione e controllo della “verità” scientifica).

4 – Partecipazione

L’istituto si propone di educare alla partecipazione responsabile e anche originale alla costruzione di una “città terrena” a misura d’uomo, quale che sia l’ambito dell’impegno: la classe, l’Istituto, il quartiere, la città. Partecipare presuppone conoscenza di meccanismi socio-istituzionali e di dialettiche culturali, capacità di risposte responsabili, azioni concrete e realistiche, passione per la giustizia e la promozione umana.

5 – Gratuità

È nella struttura del dono che la vita umana si realizza pienamente: come riconoscimento dell’Amore gratuito di Dio all’ uomo e dell’amore dell’uomo verso Dio e i fratelli. Gratuità che da parte di Dio si costituisce come valorizzazione significante, e da parte dell’uomo si offre come riconoscimento dell’Assoluto.

La Comunità educante

L’istituto S. Giuseppe intende rendere la propria prassi educativa sempre più congruente allo spirito del progetto educativo che lo identifica come Scuola Cattolica e lo caratterizza come ambito di crescita umana e cristiana.
I genitori si pongono come soggetti educanti fondamentali, chiamati ad approfondire il significato delle loro scelte, a ridefinire il modello e gli obiettivi educativi e ad interagire con tutte le altre componenti della Scuola.
I docenti hanno, in particolare, il compito di concretizzare gli obiettivi del progetto, elaborando opportuni itinerari educativi e didattici, curandone la realizzazione e verificandone i risultati.
Gli alunni e le alunne, fine ultimo dell’azione educativa, sono chiamati ad inserirsi in maniera sempre più responsabile e matura nella vita dell’Istituto fino a diventarne non solo i fruitori ma i protagonisti.
Gli ex alunni e le ex alunne, con la loro esistenziale esperienza e maturità culturale, intervengono nel processo di verifica, completamento e perfezionamento degli itinerari educativi.

Dal progetto alla programmazione

La concretizzazione del progetto si realizza all’ interno della comunità educante in una programmazione a lungo termine, che intende tracciare le linee unificanti dell’azione educativa, e in una programmazione a breve termine che intende specificare i diversi itinerari educativi.

Tematicamente, verranno elaborate piste psico-sociali, culturali e religiose atte a fornire possibilità esperienziali di riflessione e di azione concreta, nelle forme più opportune in relazione agli obiettivi da realizzare.
Le articolazioni concrete e i tempi di realizzazione e di verifica della programmazione verranno pubblicizzate tempo debito.